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Sell-off azioni cinesi: cosa sta succedendo?

Sell-off azioni cinesi: cosa sta succedendo?

In netto contrasto con gli indici americani che segnano i massimi storici, dal mese di febbraio i maggiori indici di riferimento del mercato cinese (FTSE China A50, Shanghai Shenzhen CSI 300 e Hang Seng) hanno fornito ritorni negativi per gli investitori. L’andamento così opposto dei mercati delle due più grandi potenze mondiali ci spinge a domandarci il perché.

Un iniziale segnale di rischio per le aziende cinesi è riconducibile alla presidenza Trump. In seguito al fallimento per falso in bilancio di Luckin Coffee, la SEC ed il governo americano costituiscono una “Black list” di aziende del Dragone.

Con l’accusa di monopolio, qualche mese più tardi, più precisamente il 23 dicembre 2020, il partito popolare cinese blocca l’IPO di Ant Group, il gigante fintech controllato da Alibaba. Nei giorni successivi la notizia, le azioni di Jack Ma arrivano a perdere il 34% dai suoi massimi. Anche Tencent Music, azienda che opera nel settore dello streaming musicale, è indagata dall’antitrust per comportamenti anticoncorrenziali ed è costretta a rinunciare a tutte le licenze di copyright.

A luglio, Xi Jinping riforma il sistema didattico cinese. Per rendere l’istruzione più accessibile a tutti, dichiara statali tutte le aziende in ambito educativo. Il giorno stesso, TAL Education and New Oriental Education and Technology perdono rispettivamente il 70,8% e il 54,2% del loro valore in borsa.

Nel mese di settembre 2021, le big tech cinesi dichiarano che doneranno per loro “libera iniziativa” 100 miliardi di Yuan nei prossimi 5 anni per l’obiettivo della prosperità comune. Inutile specificare la reazione degli investitori.

In aggiunta all’acceso dibattito tra partito popolare cinese ed imprenditori, il 13 settembre, Evergrande, grossa holding del settore immobiliare cinese, dichiara un possibile default dovuto alle grosse difficoltà nel ripagare i debiti. Con l’introduzione di un tetto massimo dalle rendite dagli affitti ed agevolazioni per chi compra casa, l’azienda aveva già subito un’importante diminuzione del giro di affari. Come riportato da CNBC, il fallimento di Evergrande potrebbe causare un effetto domino, con conseguenze anche in altri settori.

Nello stesso giorno il Financial Times riporta che Pechino starebbe per dividere le business unit di Alipay, popolare app di pagamenti digitali controllata da Alibaba. La campagna di limitazioni intrapresa dal governo è dovuta alla grande quantità di dati e informazioni personali gestiti dalle big tech cinesi. Alipay conta infatti 700 milioni di utenti attivi e 100 milioni di transizioni gestite; numeri monstre che spaventano e mettono in discussione il controllo assoluto del partito.

Successivamente, stando a quanto riportato il 15 settembre da CNN Business e altri giornali finanziari, una bozza di legge che limiterebbe il gioco d’azzardo nella regione di Macao, il più grande hub al mondo per il gioco d’azzardo, trascina verso il basso l’indice Hang Seng del 1,8%. Le aziende del settore crollano, facendo così registrare nuovi minimi (la più colpita è Wynn Macau che arriva a perdere il 34%).

Gli eventi sopracitati, così come quelli caratterizzanti la politica e le scelte macroeconomiche della Cina, hanno causato la perdita di appetito da parte degli investitori verso le aziende cinesi, e gettato nuovi dubbi sulla struttura VIE[1] (Variable Interest Entity) attraverso la quale le società cinesi si quotano sui mercati esteri. Prima di investire in una di queste, ogni investitore consapevole dovrebbe sapere che in realtà non possiede nessuna quota dell’azienda, ma invece di una sua società di comodo, senza affari e proventi reali, che ha però il controllo in rapporto 1:1 dei beni e dei profitti della compagnia madre. È questa la scorciatoia attuata dalle multinazionali cinesi per svincolarsi dalle regole del governo, che impediscono ad investitori stranieri di detenere quote di aziende cinesi, e riuscire così a raccogliere capitali nei paesi esteri. Viste le ultime decisioni del leader del partito Xi Jinping, la paura degli investitori è dovuta alla possibilità di un intervento regolatore delle autorità cinesi.

Le manovre politiche e la cultura cinese sono di difficile interpretazione per gli investitori occidentali. Appare difficile allocare capitali in un Paese che ostacola lo spirito imprenditoriale e dove il controllo del governo sulle aziende è sempre più invasivo e limitante. Non vanno però dimenticate le potenzialità della Cina come seconda economia mondiale e come primo paese per popolazione. Inoltre, dal 2017 la Cina ha superato gli Stati Uniti per prodotto interno lordo a parità di potere d’acquisto (PIL PPA). Anche la crescita del PIL attesa per l’anno corrente risulta essere maggiore: 8.44% contro 6.39%.

È impossibile non citare una celebre frase di Warren Buffet: “Be fearful when others are greedy and greedy when others are fearful” – Sii spaventato quando gli altri sono avidi e avido quando gli altri sono spaventati –

Sarà così anche questa volta?

A cura di Stefano Bellorti

Fonti:

https://www.bloomberg.com/news/articles/2021-06-02/biden-to-amend-trump-s-china-blacklist-target-key-industries

https://www.forbes.com/sites/palashghosh/2021/02/05/luckin-coffee-files-for-bankruptcy-seven-months-after-nasdaq-delisting/?sh=1a15d81e558a

https://www.ilsole24ore.com/art/ant-group-l-ipo-possibile-stop-sei-mesi-ADtciE0

https://www.businessinsider.com/alibaba-antitrust-jack-ma-ant-group-beijing-regulators-2020-12?r=US&IR=T

https://www.cnbc.com/2021/07/24/china-crackdown-antitrust-regulator-orders-tencent-music-to-give-up-music-label-rights.html

https://www.cnbc.com/2021/07/23/us-listed-china-education-stocks-plunge-as-beijing-regulators-crack-down.html

https://www.reuters.com/world/china/chinas-alibaba-invest-155-bln-towards-common-prosperity-2021-09-02/

https://www.cnbc.com/2021/09/15/china-evergrande-debt-crisis-bond-default-risks-for-investors.html

https://edition.cnn.com/2021/09/13/investing/china-alipay-alibaba-stock-intl-hnk/index.html

https://www.ft.com/content/01b7c7ca-71ad-4baa-bddf-a4d5e65c5d79

https://edition.cnn.com/2021/09/15/investing/macao-casinos-china-crackdown-stocks-hnk-intl/index.html

https://corporatefinanceinstitute.com/resources/knowledge/strategy/variable-interest-entity-vie/

https://statisticstimes.com/economy/projected-world-gdp-ranking.php


[1] Un’entità a interesse variabile (VIE) si riferisce a una struttura aziendale legale in cui un investitore ha una partecipazione di controllo nonostante non abbia la maggioranza dei diritti di voto. Le caratteristiche includono una struttura in cui gli investitori azionari non dispongono di risorse sufficienti per supportare le esigenze operative in corso dell’azienda. Nella maggior parte dei casi, il VIE viene utilizzato per proteggere l’azienda dai creditori o da azioni legali. Un’impresa che è il principale beneficiario di un VIE deve comunicare le partecipazioni di tale entità come parte del suo bilancio. – www.investopedia.com

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