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“M&A season” nel settore bancario italiano?

Negli ultimi anni il settore bancario italiano è stato caratterizzato da profondi mutamenti, causati da dinamiche macroeconomiche, regolamentari e tecnologiche, che stanno imponendo ai “players” attivi nel settore l’adozione di strategie di crescita alternative. Ad esempio, un fattore che ha impattato negativamente su l’attività del settore bancario è identificabile nella politica monetaria fortemente espansiva della Banca Centrale Europea, che ha “spinto” al ribasso i tassi d’interesse fino a toccare un tasso dello 0%. Alla luce di questo, i bilanci delle banche italiane hanno evidenziato un estremo assottigliamento dei margini di profitto derivanti da tassi d’interesse su attività di credito (una delle tradizionali fonti di profitto per le banche).

Altri trend settoriali, quali la digitalizzazione dei servizi e l’ingresso di nuovi operatori nel settore, mostrano un’evidente necessità di rinnovarsi e di trovare fonti di liquidità alternative per gli operatori del settore. Il grado di difficoltà della sfida che le banche italiane si trovano ad affrontare al giorno d’oggi è ulteriormente aggravato dall’impatto del Covid-19. Secondo Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia, la pandemia non risparmierà nemmeno il settore bancario, con particolare timore riguardante i crediti deteriorati, ossia crediti che difficilmente saranno ripagati (parzialmente o totalmente), a causa di un peggioramento nella condizione finanziaria dei debitori. Sebbene infatti le banche italiane sembrino essere entrate nella crisi con una posizione finanziaria più forte rispetto al passato, alcune di esse potrebbero non reggere un potenziale peggioramento delle condizioni economiche del Paese.

Una probabile risposta allo scenario attuale può essere identificata nel consolidamento della posizione finanziaria delle banche attraverso quello che sembra essere un vero e proprio trend che caratterizzerà il settore bancario italiano nei mesi a venire, ossia il ricorso ad operazioni di finanza straordinaria. Infatti, alcune banche potrebbero adottare strategie di crescita attraverso fusioni ed acquisizioni, che avrebbero come risultato la creazione di veri e propri gruppi molto più solidi e potenti.

L’esempio più recente e celebre è l’acquisizione di Ubi Banca da parte del gruppo bancario Intesa San Paolo, con conseguente formazione del primo gruppo bancario italiano. L’operazione, orchestrata da Mediobanca, uno degli advisor più attivi nel panorama M&A italiano, ha visto il 90% degli azionisti di Ubi Banca aderire all’Offerta Pubblica di Acquisto e Scambio (OPAS) presentata dal gruppo Intesa San Paolo. In seguito all’adesione da parte dei possessori di azioni di Ubi Banca è stato avviato il cosiddetto processo di “delisting”, consistente nella revoca dei titoli azionari di una società (in tal caso Ubi) da una borsa valori. Le “nozze” tra Intesa San Paolo e Ubi Banca risulteranno nella formazione di un nuovo gruppo che si posizionerà al settimo posto per fatturato tra i colossi bancari dell’Eurozona, con ricavi stimati attorno a 21 miliardi di euro. Inoltre, il nuovo gruppo si posizionerà al secondo posto (dietro a Bnp Paribas) per quanto riguarda la capitalizzazione di Borsa, con un valore di 35 miliardi di euro. Nella fase conclusiva dell’operazione straordinaria sarà interessata anche Bper, che acquisirà 532 filiali dal Gruppo Intesa San Paolo, accordo reso necessario per poter completare l’aggregazione tra Intesa e Ubi nel rispetto della regolamentazione “Antitrust”.

Il merito del successo dell’operazione Intesa-Ubi è da attribuire al team capitanato da Francesco Canzonieri, Global Co-Head Corporate & Investment banking di Mediobanca e regista di alcune delle maggiori operazioni di finanza straordinaria in ambito bancario. La buona riuscita di questa manovra potrebbe, secondo alcuni addetti ai lavori, aver smosso il “risiko del credito in Italia”, facendo pensare che lo stesso advisor finanziario, con sede in piazzetta Cuccia a Milano, sia già all’opera nella pianificazione di altre importanti manovre nel panorama bancario italiano. Infatti, secondo quanto riportato dai maggiori quotidiani settoriali italiani e internazionali, il “closing” del deal tra Intesa San Paolo e Ubi Banca potrebbe rappresentare l’atto iniziale di una vera e propria “M&A Season” per il settore. Il trend sembra essere stato confermato anche dallo stesso Carlo Messina (CEO del gruppo Intesa San Paolo), il quale ha recentemente affermato che “il settore bancario ha la necessità di concentrarsi e quindi prima devono avvenire le aggregazioni a livello domestico e poi quelle internazionali” (MilanoFinanza).

La prima banca a muoversi in questa direzione in seguito alla suddetta operazione è Crèdit Agricole Italia, divisione italiana dell’istituto bancario cooperativo francese guidato da Philippe Brassac. Come infatti riportato dalle principali testate giornalistiche del settore, la suddetta banca ha avanzato un’offerta pubblica d’acquisto (OPA) nei confronti del Credito Valtellinese (Creval). L’offerta prevede l’acquisto delle azioni dell’istituto lombardo alla cifra di 10,5 euro ad azione, che andrebbe a garantire un esborso totale di circa 735 milioni. Il Crèdit Agricole, attualmente detentore del 9,847% di Creval, è mosso dall’obiettivo di arrivare a controllare il 66,7% della totalità delle azioni, attualmente in possesso di vari gruppi, tra cui Dumont, Altera Absolute Investments, Algebris (che ha già aderito all’opa) e Hosting Partners. Un’eventuale conclusione positiva dell’operazione porterebbe alla nascita della sesta banca operante in Italia per asset in gestione e la settima per numero di clienti e totale attivi.

(https://www.marcopolo.finance/credit-agricole-cib-comes-onboard-the-marco-polo-network/)

Nelle ultime settimane un’altra potenziale operazione, che vede come protagonista Banco BPM, è rimbalzata tra le più autorevoli testate giornalistiche di settore. Dopo la chiusura del terzo trimestre con un utile record ed in forte crescita (157.3 milioni contro la perdita di 46.4 milioni subita nel trimestre precedente), Carlo Castagna, CEO dell’istituto bancario, ha dichiarato di esser molto soddisfatto del risultato conseguito, ma di essere allo stesso tempo aperto ad una consolidazione attraverso operazioni di finanza straordinaria. Le dichiarazioni di Castagna hanno scatenato una pioggia di voci che vanno a validare i rumors sulla possibile attività della banca in un’ottica di aggregazione. Banco BPM era stata accostata in un primo momento a Crèdit Agricole, operazione poi smentita dall’ufficialità dell’offerta pubblica d’acquisto avanzata da parte del gruppo francese nei confronti del Credito Valtellinese.

Dalle evidenze sembra chiaro che il ricorso ad operazioni di finanza straordinaria è sempre più uno strumento chiave per alcuni gruppi che operano nel settore bancario. Difatti, attraverso fusioni ed acquisizioni le banche possono consolidarsi e crescere per fronteggiare le nuove sfide che l’industria bancaria, profondamente mutata dall’impatto della pandemia Covid-19, presenterà loro in futuro. L’acquisizione di Ubi Banca da parte di Intesa San Paolo si dimostrerà un evento eccezionale ma isolato? Oppure, così come affermano le voci sopra riportate, rappresenterà l’incipit di una vera e propria “M&A season”, e dunque la prima mossa del suddetto “risiko” tra le banche che operano sul territorio nazionale?

A cura di Tommaso Grandoni:

Fonti:

http://www.milanofinanza.it/amp/news/intesa-sanpaolo-delisting-di-ubi-banca-il-18-settembre-202008111903573399

http://www.milanofinanza.it/amp/news/opas-ubi-intesa-taglia-il-traguardo-del-90-202007302002267569

http://www.milanofinanza.it/amp/news/mediobanca-intesa-ubi-un-colosso-da-1-16-miliardi-di-utile-202007301050545465

https://www.ilsole24ore.com/art/ops-ubi-intesa-prepara-delisting-AD2gJwo
https://www.ilsole24ore.com/art/ubi-diventa-intesa-sanpaolo-adesioni-all-ops-superano-50percento-ADPy5mg
https://www.milanofinanza.it/news/credit-agricole-lancia-un-opa-sul-credito-valtellinese-per-700-milioni-di-euro-202011230714426874
https://www.milanofinanza.it/news/banco-bpm-chiude-il-20-del-franchising-si-prepara-all-m-a-202012031008086533
https://www.finanza.com/Finanza/Notizie_Italia/Italia/notizia/Banco_BPM_AD_Castagna_conferma_interesse_a_MA_per_rafforza-526094
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