Potrebbe essere arrivato un momento di storica importanza per la realtà economico-finanziaria europea, cioè la costituzione di una super-borsa europea in grado di imporsi e concorrere con le controparti d’oltreoceano. Nel mese di Marzo infatti Deutsche Börse ha annunciato di aver raggiunto un accordo di fusione con il London Stock Exchange (LSE). Da questa fusione nascerà una società che con una capitalizzazione di 26 miliardi di euro ed oltre 3200 società quotate nei suoi mercati si posizionerebbe come prima al mondo nel settore. Le due società verranno condotte sotto una nuova holding tramite una fusione, la UK TopCo.
La nuova società sarà una Public limited company di diritto britannico, con sede fiscale a Londra e headquarter sia Londra che a Francoforte. Le parti hanno più volte dichiarato di voler una fusione tra eguali, ciononostante il progetto di fusione prevede il conferimento di diritto agli azionisti di LSEG di 0,4421 azioni della nuova entità per ogni azione di LSE posseduta mentre agli azionisti di Deutsche Börse verrà offerta un’azione della nuova entità per ogni azione posseduta di Deutsche Borse. In sostanza gli azionisti di Deutsche Börse avranno il 54,4% del nuovo gruppo e quelli di LSEG il 45,6% a condizione che l’offerta pubblica di acquisto sia accettata in pieno. Per quanto riguarda i ruoli chiave la presidenza andrà al britannico Donald Brydon, chairman dal 2015 del London Stock Exchange Group (LSEG), la posizione di CEO sarà ricoperta dal tedesco Carsten Kengeter, CEO di Deutsche Börse anche lui dal 2015, mentre il ruolo di CFO verrà ricoperto da David Warren, già CFO di LSEG. Xavier Rolet invece, CEO di LSE, si dimetterà sa l’affare dovesse farsi. Le parti della fusione si aspettano che l’operazione abbia un grande potenziale di creazione di valore. Inoltre prevedono un risparmio grazie alle sinergie di 450 milioni di recurring costs all’anno entro tre anni. La chiusura teorica dell’operazione è prevista fra fine 2016 ed i primi mesi del 2017.
LSE è una delle borse valori più antiche al mondo, le sue origini possono essere ricondotte indietro nel passato a più di 300 anni, ed è attualmente il terzo mercato al mondo per capitalizzazione, dietro al New York Stock Exchange (NYSE) ed al NASDAQ OMX. Nell’Ottobre del 2007 LSE si fonde con Borsa Italiana e danno vita al London Stock Exchange Group e contestualmente alla più grande piattaforma di scambi in Europa. Deutsche Börse invece nasce nel 1992 ed è la decima borsa valori al mondo per capitalizzazione. LSE conta 4962 dipendenti che sommati ai 4540 di Deutsche Börse creeranno un’entità con circa 10 mila dipendenti. Il progetto è ambizioso, vuole creare una borsa europea, prima al mondo per capitalizzazione e ricavi, che possa competere con le grandi entità statunitensi che in questi anni si sono sempre più espanse. I rivali statunitensi negli ultimi anni hanno sempre in misura maggiore rivaleggiato con le borse europee in particolare modo nel mercato dei derivati come futures e options. In particolare il CME Group può vantare il NYMEX che è il principale mercato mondiale per futures ed options su prodotti energetici, metalli preziosi ed industriali.
Dal lato europeo Deutsche Börse controlla l’Eurex Group, uno dei leader internazionali nel mercato degli strumenti derivati. Con operatori di mercato connessi da 700 sedi in tutto il mondo, il volume di scambi in Eurex supera la cifra di 1,5 miliardi di contratti ogni anno. Dal lato inglese invece bisogna tenere conto oltre che di LSE anche di Borsa Italiana, MTS che è il leader europea nel fixed income market e Turquoise che è un MTF. LSEG è inoltre sede di uno dei principali mercati emergenti al mondo per le PMI, cioè l’AIM. Per quanto riguarda invece i servizi post-trade (clearing, settlment, custody e asset servicing ed attività correlate), Deutsche Börse fa affidamento a Clearstream , che insieme ad Euroclear è una delle principali clearing house in circolazione e costituiscono i due leader del settore nel mercato europeo rispettivamente al primo e secondo posto.
Clearstream, interamente controllata da Deutsche Börse, essendo un ICSD ( international central securities depository) offre servizi post-trade e servizi titoli sia per il mercato internazionale che per quello tedesco. Inoltre gestisce, custodisce ed amministra i titoli che detiene per conto dei propri clienti. Attualmente più di 300.000 obbligazioni scambiate a livello nazionale ed internazionale, azioni e fondi sono depositati presso Clearstream. Clearstream mantiene i rapporti con circa 2.500 clienti in oltre 110 paesi. La sua rete globale si estende attraverso 55 mercati nazionali. Sostenuta dai servizi di prestiti titoli flessibili e servizi di gestione delle garanzie, Clearstream offre uno dei servizi titoli internazionali più completi disponibili, gestendo più di 250.000 transazioni al giorno. Poi sempre dal lato tedesco bisogna tenere conto anche dell’International Securities Exchange Holdings, Inc. ( ISE Holdings), interamente controllata di U.S. Exchange Holdings, Inc., che è controllata per l’85% da Eurex Frankfurt AG e per il 15% da Deutsche Borse. Eurex Frankfurt AG è interamente controllata da Deutsche Borse. Invece dal lato britannico abbiamo LCH.Clearnet, che è uno dei leader fra le clearing houses internazionali che opera anche in diversi mercati OTC, controllata in maggioranza da LSEG. Inoltre LSEG può vantare anche altri rilevanti nomi nell’ambito dei servizi post-trading e risk management come l’italiana Monte Titoli, T2S , GlobeSettle , Russell Investments ed altri.
La combinazione delle due più grandi borse d’Europa per capitalizzazione vuole creare un rivale tutto europeo nel mercato dei derivati e dei servizi di post-trading, in grado di affrontare dei giganti come CME Group ed ICE. L’accordo tra LSE e Deutsche Börse inoltre sottolinea come gli interessi degli exchanges negli ultimi 15 anni si siano sempre di più spostati dalla compravendita di azioni, dove i margini sono estremamente sottili, a servizi più redditizi come il clearing od il risk management.Inoltre bisogna considerare che le nuove regole imposte alle banche per il trading in derivati hanno permesso un aumento significativo del valore delle clearing houses, costringendo le banche ad inviare miliardi di dollari di capitale nelle clearing houses centrali, come assicurazione per sostenere le loro operazioni.
I concorrenti statunitensi non sono rimasti passivi a questi rapporti tra LSE e Deutsche Börse, infatti già ICE il mese scorso ha dichiarato di stare considerando se fare un’offerta per LSE. La prima deadline imposta dal Takeover Panel britannico ad ICE al 29 Marzo per fare un’offerta formale non è più vincolante ora che LSE e Deutsche Börse hanno svelato il loro accordo ufficiale, dando così alla società statunitense più tempo per pensare alla sua prossima mossa. ICE gestisce la rete leader a livello globale negli scambi di futures e di azioni e fornisce servizi di compensazione a livello internazionale. Inoltre dell’ICE Group fa parte anche il NYSE che, come già indicato è la prima borsa al mondo per capitalizzazione nonché leader mondiale nel trading azionario, oltre che altri soggetti noti fra cui Liffe e International Petroleum Exchange.
A quanto sembra anche CME Group sarebbe interessato a mettersi in mezzo a queste possibili nozze. CME Group è il leader mondiale nel mercato dei derivati grazie alla gestione di 3 miliardi di contratti ogni anno dal valore di circa un quadrilione di dollari e titolare di Chicago Mercantile Exchange (CME), Chicago Board OF Trade (CBOT), New York Mercantile Exchange (NYMEX), Commodity Exchange, Inc. (COMEX) e, per il clearing, di CME Clearing. Oltre ai rivali statunitensi i due exchanges europei dovranno fare i conti anche con le discussioni interne ai rispettivi Stati di appartenenza dove in molti non vedono di buon occhio questa unione e conseguente perdita di indipendenza. In particolare a Londra nella classe economico-finanziaria della city si sono creati due schieramenti contrapposti sulla questione.
Sulla fusione incombe anche il rischio del possibile intervento dell’autorità di regolamentazione locali e dell’UE. L’Unione Europea nel 2012 ha già bloccato una proposta di unione tra Deutsche Börse e NYSE Euronext. Bisogna ricordarsi anche che il 23 Giugno gli elettori britannici sono chiamati ad esprimersi con un referendum sulla permanenza o meno del Regno Unito nell’UE. Un’eventuale Brexit potrebbe danneggiare gli interessi economici che ci sono dietro la fusione della borsa inglese con quella tedesca? Secondo quanto detto dalle parti il deal andrà avanti indipendentemente dall’esito del referendum. Nonostante queste dichiarazioni è presumibile che se dovesse verificarsi la temuta Brexit diversi elementi e condizioni dell’accordo potrebbero cambiare.
Di Michele Camilleri