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L’Arabia Saudita investe in “Megaprogetti” e prevede di andare in deficit

L’Arabia Saudita investe in “Megaprogetti” e prevede di andare in deficit

A cura di Gabriele Malloggi

Dietro agli investimenti e alle mega spese di questi anni, si cela il rovescio della medaglia di un’economia che stenta a decollare: il governo saudita ha infatti rivisto al ribasso le proprie previsioni di crescita per l’anno corrente (0,03% globalmente e 5,9% escluso il petrolio) malgrado sia stata una delle economie più in crescita l’anno scorso, segnando un +9% del PIL.

È quindi atteso che il paese rimanga in deficit da qui al 2026, malgrado i 314 miliardi di dollari di ricavi stimati dalle aziende del paese nel periodo fiscale che sta per concludersi. Questo servirà – cita il documento preliminare per il budget – “a incrementare il ritmo delle riforme governative strutturali ed economiche”. Detto piano include il megaprogetto Neom, una città futuristica costruita totalmente da zero nella provincia di Tabuk, e lo sviluppo del turismo locale, malgrado lo scetticismo generale circa la fattibilità di tali progetti, oltre ad un’espansione nel settore delle macchine elettriche.

Tra i principali problemi ad aver inciso sull’economia del paese pesano in particolare l’inflazione e la catena di distribuzione, che il governo promette di risolvere “aumentando le spese correnti che abbiano un effetto trasformativo, mantenendo tuttavia una sostenibilità fiscale nel medio e lungo periodo”. Le riforme succitate hanno infatti per scopo quello di diversificare l’economia del paese, e renderla sempre meno dipendente alla propria produzione di petrolio (cosa che sembra comunque lontana, dal momento che il 90% dei propri ricavi continua ad essere sostenuto dai cosiddetti ‘petroldollari’).

Inoltre, nell’ottica di rendere il paese un hub operativo e finanziario globale, il governo ha annunciato di voler favorire gli investimenti stranieri diretti, definendo un ultimatum alle aziende presenti nel territorio che, se non sposteranno la propria sede regionale in Arabia Saudita, perderanno ogni vantaggio fiscale di cui hanno sinora goduto.

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